Il centro della città presenta un corso lungo e stretto con palazzi eleganti e maestosi, appartenuti a famiglie nobili, alcuni convertiti oggi in strutture pubbliche. A metà percorso ritroviamo piazza Prefettura, che è la più grande, altre piazze minori, chiese antiche, due oratori, alcuni musei, piccoli giardini, angoli suggestivi, e vari negozi.
Il centro storico è composto da un vasto agglomerato di vicoli e vicoletti su cui si affacciano piccole abitazioni, una di fronte all’altra, che nell’insieme costituiscono i rioni più antichi, rispecchiando una configurazione di tipo bizantino.
Qui di seguito vi segnaliamo tutto ciò che vale la pena conoscere della città, per la sua storia, per la sua particolarità e naturalmente anche per la sua bellezza.

PONTE
BISANTIS/MORANDI
Viadotto F. Bisantis
È un vero e proprio monumento di ingegneria e di architettura tanto da essere diventato un simbolo della città, costruito per agevolare l’ingresso alla città, onde evitare il vecchio percorso. Detto anche Ponte Morandi, dal nome dell’architetto Riccardo Morandi (Roma 1/9/1902 - 25/12/1989) che lo progetta nel 1962. All’epoca della sua costruzione viene menzionato come il secondo ponte ad arco singolo in calcestruzzo armato in Europa e nel mondo per ampiezza della luce, dopo lo svedese Sandöbron con ampiezza d’arco (luce) m. 231; altezza da fondo valle m. 110; lunghezza sede stradale m. 468,45. La centina del ponte risulta la più grande costruita al mondo: alta 120 m. e resistente a raffiche di vento superiori ai 140 km/h.

BELLAVISTA
Via De Seta
È una suggestiva balconata che offre dall’alto un vasto panorama lungo la vallata della Fiumarella. Nei giorni particolarmente nitidi è possibile osservare tutto il golfo di Squillace, che va dalla zona delle Castelle fino a Punto Stilo. La fine del XVIII sec. vanta la sua posizione come una delle mete visitate dai aristocratici britannici alla scoperta dell’Europa. Molti scrittori, artisti e viaggiatori, colpiti dalle bellezze dei paesaggi, le hanno poi descritto nei loro diari di viaggio (Gissing e Lenormant). Catanzaro infatti viene in seguito definita “la regina dei panorami”.

COMPLESSO MONUMENTALE
DEL SAN GIOVANNI
P.zza G. Garibaldi
Il Complesso Monumentale è sorto tra il XV e il XVII sec ed è composto dai resti del castello normanno-svevo, dall’ex Convento dei Teresiani, in seguito trasformato in Carcere, da poco tempo riconvertito in aree espositive, uffici ed archivio intitolato alla storica Emilia Zinzi (Cz - 15/4/1921- 9/9/2004, con accanto la chiesa di San Giovanni, mentre sulla parte superiore è presente il piazzale panoramico, la torretta ottocentesca, detta di Carlo V e completato dalla fontana del Cavatore e dalle gallerie. L’ingresso è posto alla cima di una scalinata che porta al cortile interno, dove spesso hanno luogo eventi cultuali.

IL CAVATORE
P.zza G. Matteotti
Scultura di Giuseppe Rito, realizzata in bronzo tra il 1951 e il 1954, posta in una nicchia nelle mura del complesso monumentale San Giovanni. Rappresenta un uomo che scava nella roccia, da dove scaturisce l’acqua, per cui è una fontana monumentale. Risalta per la cromia dovuta al contrasto tra la scultura e il basamento in granito grigio e celebra la fatica del lavoro umano.

MONUMENTO A
FRANCESCO STOCCO
P.zza Stocco
Statua di marmo bianco, inaugurata il 20/9/1898 e dedicata al generale garibaldino Francesco Stocco (Adami, Decollatura (CZ) - 1/3/1806 - Nicastro, 7/11/1880), rappresentato nell’atto di sfida, con la mano sinistra stringe un telegramma con cui lo si avverte dell’insuccesso della rivolta siciliana. È opera dello scultore Francesco Scerbo (Polistaena RC, 1844-1908).

GALLERIE DEL CASTELLO
Corso G. Mazzini
Le Gallerie rappresentano le antiche segrete del castello a partire dal 1070, una specie di camminamenti sotterranei, riportati da poco tempo alla luce e resi visitabili solo in parte. Utilizzate come collegamenti agevoli per nobili e soldati in caso di attacco o rifugi o vie di fuga, permettendo loro la fuoriuscita in diversi punti fuori dalla città.

MURAL
DI MIMMO ROTELLA
Via G. Mazzini
Denominata “MURAL”, è stata realizzata nel dopoguerra, decora la facciata destra del palazzo delle Poste nel centro storico, costruito nell’area dove prima c’era lo storico Teatro Real San Francesco, demolito nel 1938 e soprannominato San Carlino per le analogie architettoniche e culturali con il Teatro San Carlo di Napoli). L’autore del mural è Mimmo Rotella, un artista del movimento del Nouveau Réalismo, figura chiave dell’arte europea e famoso per la tecnica dello strappo dei manifesti murali, detta tecnica Decollage. Spiccano in bassorilievo buste da lettere, telegrafi, tasti, piccioni viaggiatori, tastiere di telefono. Con questa opera Mimmo Rotella ha voluto rappresentare il progresso dei mezzi postali.

MONUMENTO AI CADUTI
DELLA GUERRA 1915-1918 P.zza G. Matteotti
Il monumento ai caduti della Guerra 1915/18, è un poderoso gruppo scultoreo in bronzo di connotazione classica. Opera di Michele Guerrisi (Cittanova, 1893- Reggio Calabria 1963). L’inaugurazione risale al 26 novembre del 1933 alla presenza del Re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia. L’opera si sviluppa su un basamento di granito a forma rettangolare e. nella composizione si distinguono cinque figure che esprimono un intenso momento di guerra: le prime tre, poste in primo piano, raffigurano tre fanti, di cui uno in piedi nell’atto di scagliare una granata, mentre gli altri due sono posti ai lati. Nella parte posteriore altri due fanti, di cui uno esamine in terra, l’altro, al contrario, in procinto di rialzarsi. A causa dei bombardamenti del ’43 viene danneggiata la figura della Madre Piangente, da allora non più presente.

PIAZZA MATTEOTTI
P.zza G. Matteotti
L’area in cui si trova, dopo una prima ristrutturazione, subì una nuova riqualificazione grazie a una nuova pavimentazione in corsite e la l’installazione di una fontana triangolare con sedute multicolori intorno. In questa piazza si affacciano alcuni costruzioni di un certo interesse, come lo storico edificio scolastico Palazzo dell’ITIS E. Scalfaro, risalente ai primi del ‘900. Accanto sorge la sala espositiva Stac l’antica stazione in stile liberty del 1909 che faceva parte della linea tramviaria della città e del Tribunale di stile umbertino, una sede di banca, con vetrate semicircolari ad effetto e con ingresso sul davanti che apparteneva un tempo al Grande Albergo Moderno e la fontana del Cavatore.

PARCO DELLE BIODIVERSITÀ
MEDITERRANEA
MICHELE TRAVERSA
Via V. Cortese
Con una superficie di circa 60 ettari, il Parco della Biodiversità Mediterranea nasce dalla riqualificazione della vecchia Scuola Agraria. Oggi è un ecosistema in cui convivono grandi varietà floristiche e faunistiche ed è soprattutto un sistema multitematico in cui la dimensione naturalistica si intreccia a quella culturale, sportiva e ludica. Al suo interno ospita le sedi del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), del MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”) e il NOE Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri. Ospita anche il Parco Internazionale della Scultura, il primo nel Mezzogiorno. Sino ad ora sono state collocate diverse opere, tra cui: Uomo e Ballerina di S. Balkenhol, Cast Glances di T. Cragg, L’uomo che misura le nuvole di J. Fabre, Seven Times, l’installazione di sette opere di A. Gormley, Testimoni, l’installazione di quattro opere di M. Paladino, Totem di M. Quinn. Nel novembre 2009 sono state collocate Electric Kisses, le due installazioni di D. Oppenheim che evocano le antiche pagode e nel 2010 le due installazioni di M. Pistoletto I Templi cambiano-Terza Paradiso, una rivisitazione della classicità e Le sponde del Meditteraneo-Love Difference in 68 pietre colorate che si pone come luogo d’interazione tra le differenti culture. N.B. A Catanzaro sono presenti altri due aree verdi: la Pineta di Siano (Bosco "Li Comuni") e la Pineta di Giovino (Q.re Lido).

FONTANA DI
SANTA CATERINA
P.zza Conte di Cavour
Denominata così perché originariamente posta di fronte all’omonima chiesa, da tempo soppressa. Realizzata alla fine del XIX dalla Société AnonymedesHauts-Forneaux & Fonderiesedu Val D’Osne, la più grande fonderia d’Europa, creata dallo scultore Mathurin Moreau. L’opera, in ghisa, restaurata nel 2002 è visibile nel suo splendore originario.

TEATRO MASCIARI
P.zza Le Pera
Un tempo con funzione di teatro è ubicato nel cuore del centro storico, costruito nel 1923. Viene poi trasformato in cinema, ma vive in seguito un lungo declino fino alla ristrutturazione nel 1991e ancora oggi in attesa di riqualificazione. È un edificio in stile liberty, elegante con una platea e una balconata capace di ospitare comodamente 424 spettatori. Negli anni ’40 le più famose compagnie di avanspettacolo come quella di Totò e anche eventi artistici di ogni tipo, dalla musica alla poesia fino ai recital, hanno contribuito in maniera significativa a rafforzare la nobile tradizione culturale della città. Vanta un’interessante uscita posteriore con doppia rampa ricurva baroccheggiante.

TEATRO POLITEAMA
Via Jannoni
Sorge in pieno centro storico nell’area risultata dalla demolizione del vecchio teatro Politeama, struttura realizzata negli anni Trenta e del coevo Mercato. Il Teatro è progettato da Paolo Portoghesi (Roma 2/11/1931 - Calcata (VT), 30/5/2023, uno dei maggiori architetti italiani, mentre il progetto delle strutture impianti è dell’ing. Franco Portoghesi. La struttura del teatro (53 mila metri cubi di volume, 5.700 metri quadrati di superficie) ruota intorno ad una sala a forma di ferro di cavallo (500 metri quadrati). Il parterre, che contiene ordini di posti per 372 spettatori, segue un movimento ondulatorio su una superficie quasi concava (con una pendenza di quasi il 18%). Lungo la linea curva della sala si affacciano cinque ordini di palchi, decorati da stelle a sette punte (anche questo è un simbolo musicale) e possono ospitare altri 550 spettatori. Il palcoscenico, con le sue ampie dimensioni e le sue dotazioni tecnologiche, consente lo svolgimento dei vari generi di spettacolo, dalla grande lirica alla sinfonica, dalla danza all’operetta, dalla prosa al musical.

VILLA MARGHERITA
Via G.Jannoni
Opera dei decoratori Federico ed Enrico Andreotti e arricchita dall’architetto Feher con i suoi giardini estesi e lussureggianti, sorge ad un’altitudine di 320 metri e ciò permette di godere di un panorama ricercato che spazia dai monti della Sila fino alle opposte coste. Nata per volere del sindaco dell’epoca, Francesco De Seta, deciso a trasformare un impervio terreno, utilizzato ad orto e vigneto, nell’attuale villa. In occasione della visita della famiglia reale, la viene intitolata alla Regina Margherita, che l’inaugura insieme al Re Umberto I il 21/1/1881. All’interno della Villa sono presenti la Biblioteca Comunale “F. de Nobili”, che conserva migliaia di volumi e manoscritti molto antichi e il Museo Numismatico March.

A GUTTA
q.re Lido - 13 km dal centro
È una vecchia boa di ferro di forma cilindrica, utile come ancoraggio per le barche o da giovani bagnanti locali per i tuffi a mare. La boa scompare a seguito di una mareggiata, ma nel 1995 riemerge. nel settembre dello stesso anno nel medesimo luogo, quindi si decide per il recupero, non del tutto semplice per le discrete dimensioni (circa cinque metri di diametro e due di altezza), e anche piena di acqua e residui, risultando più pesante del previsto. Una volta restaurata viene posta nei giardinetti antistanti il lungomare “Stefano Pugliese” e di fronte il complesso l’Ina Casa.

CATANZARO COLORFUL
a 13 km dal centro - q.re Lido - Porto
Un intervento di “land art” site-specif realizzato nel quartiere Lido, da Massimo Sirelli, artista catanzarese. Nel 2014 in occasione della manifestazione di street-art “ALT!-rove Festival”, l'artista ha dipinto la scogliera artificiale composta da grigi frangiflutti di cemento, traducendo in realtà “una sua personale visione” di quelle strutture cubiche che immaginava di tramutare in “un gruppo di maxi mattoncini Lego gettato nel mare di Catanzaro”. Realizzata con smalti ad acqua, rigorosamente ecocompatibili, l’opera ha catturato immediatamente l’attenzione di resi-denti e di turisti, e in breve tempo è riuscita a imporsi come un’attrazione turistica identificativa che ha aumentato la visibilità e l’attrattività del capo-luogo calabrese. (fonte: Sabrina Mantelli-Catanzaro City Mag).

LE DUNE DI GIOVINO
q.re Lido - a 13 km dal centro-
Si tratta di un’area naturalistica caratterizzata dalla formazione spontanea di dune e dalla presenza di rare varietà floristiche e faunistiche, che si estende per circa 15,5 ettari compresa tra la foce del torrente Castace e del fiume di Alli a est, mentre sul versante ovest confina con la foce del fiume Corace. Queste tre foci hanno una importante valenza naturalistica, sia per le specie botaniche che per le specie faunistiche. Tra le specie vegetali rare e protette da specifiche normative presenti, è da citare il Pancratium Maritimum, della famiglia delle Amaryllidaceae il cui nome comune corrisponde al Giglio di Mare. Tra le specie faunistiche, è da menzionare la presenza del Fratino (Charadrius alexandrinus), uno tra i più piccoli trampolieri nidificanti sulle spiagge italiane; esso è un buon indicatore ambientale, poiché con la sua presenza fornisce utili informazioni sullo stato di naturalità dell’ecosistema marino-costiero. Di importanza notevole è la presenza costante della Caretta Caretta sulla spiaggia delle Dune di Giovino. È stata effettuata una proposta di legge per l’Istituzione della Riserva Naturale Regionale “Dune di Giovino” (fonte: www.regione.calabria.it)

GIUSTIZIA E LIBERTA'
q.re Lido - a 13 km dal centro-
Scultura bronzea, opera di Giuseppe Rito, posta alla fine della prima rampa di scale, nell’atrio del Palazzo di Giustizia (Tribunale). È stata creata utilizzando i resti della Madre Piangente, una statua sempre in bronzo che faceva parte del Monumento ai Caduti, posta di fronte il Tribunale, distrutta da uno spostamento d’aria, dovuto ai bombardamenti del 1943. L’opera rappresenta due figure femminili: una con il seno aperto che raffigura la giustizia una simbole mentre l’altra, sorreggendo la bilancia, rappresenta la giustizia.
P.zza Matteotti

POLIFUNZIONALE
GIOVANNI COLOSIMO
Via Giuseppe Mazzini
Denominata “MURAL”, è stata realizzata nel dopoguerra, decora la facciata destra del palazzo delle Poste nel centro storico, costruito nell’area dove prima c’era lo storico Teatro Real San Francesco, demolito nel 1938 e soprannominato San Carlino per le analogie architettoniche e culturali con il Teatro San Carlo di Napoli). L’autore del mural è Mimmo Rotella, un artista del movimento del Nouveau Réalismo, figura chiave dell’arte europea e famoso per la tecnica dello strappo dei manifesti murali, detta tecnica Decollage. Spiccano in bassorilievo buste da lettere, telegrafi, tasti, piccioni viaggiatori, tastiere di telefono. Con questa opera Mimmo Rotella ha voluto rappresentare il progresso dei mezzi postali.

MOSAICO VETROSO
Q.re Lido - Lungomare - A 13 km dal centro
È l’opera che accompagna la passeggiata del quartiere marinaro di Catanzaro, realizzata dal noto Atelier creato dai fratelli Mendini, che ha sede a Milano e ha dato vita a prestigiosi e celebri progetti in tutto il mondo. Da record i numeri dell’imponente opera, inaugurata nel 2014,: 5 milioni di tessere si estendono su 1800 metri di lunghezza per una superficie totale di circa 20mila metri quadri. Nove sono i colori e i disegni che si alternano lungo tutto il muraglione che affaccia sulla strada e che compongono il mosaico più lungo al mondo - all’epoca della sua esecuzione - come ha sottolineato lo stesso architetto Mendini in occasione della presentazione alla stampa dei lavori di riqualificazione del muro lungomare. Il mosaico è costituito da “tessere” realizzate in materiale vetroso, molto brillante e resistente. (fonte: www.comune.catanzaro.it)

TORRE CAVALLARA
Q.re Lido - A 13 km dal centro
Torre di avvistamento del XVII secolo, è adagiata su una collina a pochi passi dalla costa ionica catanzarese. La costruzione venne edificata con scopi di difesa contro le invasioni saracene. La torre, a base quadrangolare, è detta "Cavallara" perchè ospitava i Cavallari, responsabili delle comunicazioni veloci in caso di pericolo. I cavalli erano ospitati al piano terra, in un ambiente con volta a botte e pilastro centrale. L'accesso al piano superiore avveniva tramite scala esterna con ponte levatoio. La Torre Cavallara era inserita in un ampio sistema di strutture di avvistamento edificate lungo tutta la costa. Il prezioso “Codice Carratelli”, manoscritto di fine XVI secolo costituito da 99 acquerelli di recente riscoperta, ne raffigura complessità ed importanza. Dalla spianata in cima alla collina su cui poggia la torre si apre la vista a tutto il Golfo di Squillace, la meravigliosa terra che affaccia sul Mar Ionio, da Isola Capo Rizzuto a Punta Stilo. Un territorio oggi distribuito tra le province di Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria, unico per interesse storico e bellezze naturali. Una terra in cui vivono il mito di Ulisse, la memoria dei fasti della Magna Grecia e dell’Impero Romano, dei Bizantini e degli Arabi. Aree archeologiche come quella di Scolacium, a pochissimi chilometri dalla Torre Cavallara, e borghi medievali arrampicati sulle colline: ovunque testimonianze della grande opera dell’uomo. Un territorio in cui convivono le acque cristalline dello Ionio e i monti possenti e boscosi. Che profuma di agrumi ed eucalipti, accarezzato dalla bellezza dei magnifici uliveti, mai avaro di specialità della cucina mediterranea. La sponda ionica dell’istmo più stretto d’Italia dominato dal mitico Monte Tiriolo. La Torre Cavallara è dunque un luogo che abbraccia questa terra al centro del Mediterraneo, la cui ricchezza è l’infinita varietà del patrimonio storico, paesaggistico e culturale.