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Intervista all’artista Francesco Caroleo

26/05/2025 10:31

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Intervista all’artista Francesco Caroleo

L’artista catanzarese si racconta, illustrando il suo percorso professionale e fornendo dettagli su alcune delle sue più note e apprezzate opere, tra

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L’artista catanzarese si racconta, illustrando il suo percorso professionale e fornendo dettagli su alcune delle sue più note e apprezzate opere, tra cui il  blasone di Catanzaro, ovvero l’Aquila - rivisitata dal suo punto di vista, ed installata all’entrata della città -inaugurata in occasione della festività di San Vitaliano

Fancesco Caroleo nasce a Catanzaro nel 1975. Fin da giovane lavora nel settore artistico, frequentato prima il Liceo Artistico e, successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Nel panorama artistico catanzarese è conosciuto anche con lo pseudonimo di Artè, che lo ha accompagnato per la gran parte della sua carriera, e, che lo ha visto spiccare nell’ostico e complicato settore della vetreria artistica.  
Molto poco avvezzo alle interviste e alle dichiarazioni pubbliche, questa volta ha accettato di realizzare questa intervista nella quale parlerà di sé e della sua arte.
Come e quando inizia il tuo percorso artistico?
Sono cresciuto in una famiglia di artisti (ognuno in differenti settori e discipline) e quindi l’arte è stata sempre presente nella mia vita. Sicuramente questo ha avuto una grossa e decisiva influenza nella mia formazione personale, e, soprattutto, nel mio percorso professionale ed artistico.
Nel 1999 dai vita al tuo atelier "Artè", ma cosa significa?
In principio fu solo un progetto, una semplice idea. Ma ora spiego il significato del nome Artè: ARTE ESSERE - l’arte come modo di essere e modo di vivere. L’artista non vede le cose in modo normale, e spesso è in conflitto sé stesso. Io avrei voluto raggruppare un insieme di artisti, per affrontare questo conflitto insieme. Purtroppo è risultato veramente molto complicato riuscire in questo intento. Per questo, poi, Artè è diventato il mio simbolo, il mio brand individuale per oltre 30 anni. Per concludere, ultimamente è come se si fosse creato una bolla intorno ad Artè, quindi sto cercando di far emergere la Persona, Francesco.
C’è qualche artista a cui ti ispiri?
Per anni sono stato un artista informale e concettuale. I miei punti di riferimento erano Emilio Vedova e Alberto Burri. Ma ho sempre ammirato artisti come Marcel Duchamp o Salvador Dalì. Loro hanno avuto una grossa influenza nella seconda parte della mia vita artistica. In questo momento della mia vita sono tornato alle origine, quindi al figurativo, e di conseguenza cerco di studiare tutte le correnti iper-realiste.
Hai realizzato parecchie opere, dove possiamo trovarle?
Tra le mie opere più emblematiche c’è sicuramente il blasone di Catanzaro: ovvero l’Aquila - rivisitata dal mio punto di vista, ed installata all’entrata della città - inaugurata in occasione della festività di San Vitaliano. L’altezza dell’opera è di 4,5 m con un diametro di 2,85 m. La struttura è stata realizzata con della lamiera Corten 5 mm, invece lo scudo, composto da un mosaico in vetro, è un’opera bi-facciale, quindi fruibile da tutti e due i lati, ed è stata realizzata con dei vetri preziosi tirati a mano. Altra opera presente in città, è la targa dedicata a Sandro Pertini, installata al Complesso Comunale San Giovanni. Tra le opere di vetreria artistica più importanti svolte, vorrei ricordare la vetrata presente all’interno della Chiesa di Mater Domini, di circa 140 m. Io e il mio team abbiamo iniziato i lavori nel lontano 2001, e li abbiamo terminati nel 2021. Ci tengo a specificare che la vetrata è stata realizzata su un progetto del Maestro Parrillo, che per me è stato oltre che un maestro d’arte - a cui ancora attingo per le mie opere -  anche un Maestro di vita.
Puoi dirci qualcosa a proposito dei tuoi progetti presenti e futuri?
Sì. Ho cercato di creare il primo brand Città di Catanzaro. Insieme al mio team abbiamo realizzato - sempre secondo la mia visione - l’Aquila di Catanzaro, rielaborata in chiave realista, come se avesse le sembianze di un’aquila vera. Nel fare questo siamo partiti dalla descrizione di Vincenzo d’Amato del 1670, e ci siamo anche liberamente ispirati a quella di Toni Pileggi del 1974. La prima spilla è stata consegnata al sindaco nel febbraio scorso. In futuro ci saranno diverse collaborazioni con dei punti vendita all’interno dei quali saranno presenti diversi gadget del mio brand.
Francesco Caroleo, ha di recente presentato le sue opere nella sala concerti del Comune di Catanzaro, aprendo così la stagione concertistica realizzata dall’associazione A.Gi.Mus. Francesco, con le sue opere, sta sicuramente contribuendo in modo importante alla crescita artistica e culturale della città. Questo, grazie anche al suo brand capace di riportare quel senso di amor proprio alla città e di unione comune.

 

Curiosità: 
- Francesco Caroleo ha una lontana parentela con i compositori e direttori di banda catanzaresi Salvatore Caroleo senior (1880-1958) e Salvatore Caroleo junior (1916-1989).
- Francesco Caroleo è cugino dell’ingegnere Renato Caroleo, ovvero colui che progettò l’Ancora posta a Catanzaro Lido.