Piazza Osservanza
La chiesa e il convento erano posti al di fuori della vecchia cinta muraria, con accanto il convento dei Padri Osservanti, dell’ordine di San Francesco d’Assisi, la cui prima regola era l’osservanza e i lavori iniziarono nel 1447. La tradizione vuole che siano sorti nello stesso luogo dove un tempo c’era una cappella dedicata alla Madonna della Ginestra, dipinta in tavola centrale di un polittico da Antonello de Saliba di Messina, oggi è custodita solo la parte centrale nel museo Marca, mentre le due parti laterali andarono perse. Si deve la realizzazione della chiesa a Frate Paolo da Sinopoli, all’epoca vicario della Provincia di Catanzaro, mentre il conte Centelles si oppose, perché fuori dal perimetro centrale e bloccò i lavori. Quando il tiranno fuggì via da Catanzaro per una sommossa da parte dei catanzaresi, che distrussero parte del castello, i ruderi rimasti vennero utilizzati per la costruzione di questa chiesa e di quella di San Giovanni Battista ed Evangelista. I lavori si conclusero nel 1457. Nel 1548, fra’ Michele de Angioi, donò alla chiesa dei suoi confratelli delle reliquie della Passione, avute durante un viaggio a Gerusalemme. Grazie a un suo progetto alla chiesa venne aggiunta una cappella, dedicata al Santo Sepolcro, della quale oggi rimane solo un crocifisso del 1535. Sotto l’episcopato di Monsignor Bernardo de Riso, nel 1892 la chiesa venne elevata a parrocchia e, dopo essere stata demolita la chiesetta di Santa Teresa del convento dei Teresiani, il titolo di quest’ultima venne assunto dalla neo parrocchia e quindi la sua denominazione cambiò in Santa Teresa all’Osservanza. Il convento seguì un altro iter e nel 1812 venne soppresso, riaperto due anni dopo dalla Corte d’Appello fino al 1822 . Tra il 1827 e il 1832 vennero eseguiti lavori di riparazione per gli alloggi della cavalleria austriaca, ma il 27 febbraio del 1865 terminò d’esistere e passò al Ramo Militare. Dopo la sospensione di quest’ultima sede in tempi più recenti e, dopo vari lavori di ripristino durati parecchio tempo, alla fine dell’anno 2022 la struttura è diventata sede della Procura. L’interno, è caratterizzato da una decorazione tardo-barocca che s’evidenzia negli stucchi delle cupole, nelle volte e nei capitelli e dallo stemma francescano, preceduto da un ovale affrescato con i Santi Antonio da Padova e Francesco d’Assisi. Custodisce un dipinto raffigurante l’estasi di Santa Teresa d’Avila. Al centro dell’edicola nel presbitero vi è una scultura in marmo della Madonna delle Grazie e raffigura la Madonna con il Bambino, creata nel 1504 da Antonello Gagini. Un’ulteriore scultura è il Mistero della Passione con il crocifisso schiodato, opera di Fra’ Giovanni da Reggio risalente alla metà del XVII secolo e sotto di esso la statua lignea della Madonna della Salute.





