Corso G. Mazzini
Questa chiesa è legata al culto di San Francesco di Paola e sorge sul colle San Trifone, conosciuto come colle San Rocco. Nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 da genitori in età avanzata, devoti a San Francesco d’Assisi, che proprio all’intercessione del Santo, gli attribuirono la nascita del loro bambino. Da qui il nome e la volontà d’indirizzarlo alla vita religiosa dell’ordine francescano e da giovane scelse la vita eremitica. In seguito al ripetersi ad alcuni miracoli e al continuo manifestare della sua profonda religiosità, nacquero dappertutto conventi sotto l’Ordine dei Minimi. Il convento dei Padri Minimi a Catanzaro nacque nel 1572, mentre per quanto riguarda la chiesa i lavori iniziarono nel 1577 e si completarono nel 1581. Fu pesantemente danneggiata dei terremoti del 1638 e del 1783, in seguito ai quali venne ristrutturata fino ad assumere l’odierna impostazione tardo settecentesca. Esisteva nei dintorni la chiesa di Santa Barbara e il culto venne trasferito in questa chiesa di San Francesco, dopo i danni provocati dal terremoto del 1783. Il convento assieme alla chiesa di San Francesco, messi in vendita, furono acquistati dall’imprenditore Tommaso Pudia, per realizzare alloggi. La fede lo deviò dal suo progetto iniziale ed egli ci ripensò, decidendo di restituirla alla comunità, anche migliorandola. La facciata risale alla fine del XVIII secolo ed è sovrastata da un frontone decorato da fregi e due capitelli corinzi (decorati con foglie d’acanto), mentre l’interno ha una pianta a navata unica, affiancata da due cappelle per ogni lato. L’altare maggiore risale ai primi del novecento ed è in stile gotico e al centro presenta una nicchia con la statua di San Francesco. Nelle cappelle laterali di destra è posto un piccolo Battistero e l’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù, mentre gli altari a sinistra contengono la statua lignea della Madonna di Lourdes e San Bernadette e Santa Barbara. Il convento dei Padri Minimi di San Francesco di Paola continuò la sua opera spirituale fino a quando il decreto murattiano del 1809 ne deliberò la soppressione. In seguito l’edificio fu totalmente stravolto e oggi rappresenta il palazzo Ruggero- Raffaeli.


