Piazza F. Fiorentino
Ubicata nel quartiere Grecia nello stesso luogo dove sorgeva la chiesa di Santa Maria di Cataro di rito greco, distrutta dal terremoto del 1783. Fu edificata nel 1720 con accanto il convento dei Carmelitani sorto anni prima, cioè nel 1602 e poi soppresso nel 1809. Nel 1740 la chiesa divenne parrocchia, mentre la Arciconfraternita, fondata nel 1630, ancora oggi opera per la comunità e utilizza l’Oratorio del XVIII secolo, con un ingresso autonomo riaperto al pubblico il 14 maggio del 1998. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, la facciata subì notevoli trasformazioni insieme alla torre campanaria e al centro, dove era posto un affresco, fu rivestita da lastre di travertino. È presente una torre campanara a sezione quadrata, sormontata da un campanile a forma ottagonale. La pianta è a croce latina, con un’unica navata; il presbiterio è ampio e profondo e in esso è posta una tela raffigurante la Madonna del Carmine che consegna lo scapolare a San Simone Stock (16 luglio 1251) e l’abside è delimitata da un arco decorato con stucchi, che accoglie un grande altare in legno con intagli decorativi. Ci sono sette cappelle laterali, che ospitano altari in muratura, di epoca tardo barocca e rococò, dedicati ai Santi e alle Sante Carmelitane, quattro impreziositi da tele, mentre gli altri tre accolgono le statue di Santa Teresa Di Gesù Bambino, il Sacro Cuore di Gesù in cartapesta e la statua della Madonna delle Grazie, scolpita in un blocco di pietra. Le altre statue presenti in chiesa sono: la statua della Madonna Del Carmelo con un abito antichissimo in seta catanzarese e ricamato in oro e la Madonna Addolorata che viene portata in processione insieme alla statua di Gesù Morto durante la tradizionale processione della Naca, che si tiene ogni Venerdì Santo a Catanzaro a turnazione con altre congreghe presenti in città. Entrando dal portone principale si trova sulla destra una cappella che accoglie la statua in cartapesta dei Santi Medici Cosma e Damiano, unica in città. Nella chiesa si trova una pregiata opera recentemente restaurata: l’Ecce Homo, opera in cera attribuita a Caterina De Julianis. È presente anche una coltre nera, un drappo funerario in velluto nero, ricamato in oro, di lavorazione pregiata catanzarese. L’Oratorio, restaurato ed aperto al pubblico nel 1998, presenta un’abside delimitata da un arco con stucchi ed accoglie un grande altare in legno con incorniciature.

