La chiesa è dedicata alla Madonna dell’Assunta, che si celebra ogni anno il 15 d’agosto.
Via S. Maria di Mezzogiorno
La chiesa era dedicata alla Madonna dell’Assunta, che si celebrava ogni anno il 15 d’agosto e fino agli anni ’90 si recitava il Rosario e si svolgeva anche una piccola processione notturna dal quartiere verso la chiesa. Risale tra IX e il XI secolo al tempo della prima fondazione di Catanzaro e quindi è una delle più antiche. È ubicata al margine di un costone a strapiombo, che domina dall’alto la vallata della Fiumarella e dal quale si può godere un panorama stupendo. L’altare è rivolto a sud, anziché ad est ed è per questo che venne denominata chiesa di Santa Maria di Mezzogiorno. Nei primi anni della sua edificazione fino alla fine del 1600 operava la Confraternita di San Michele Arcangelo ed erano presenti quattro cappelle, andate perse con gli altari. A seguito dei bombardamenti del 1943 venne ricostruita la facciata esterna e realizzata la sacrestia e sopraelevata una torretta campanara. Sulla parete esterna e davanti l’ingresso appare ancora oggi un bellissimo affresco del pittore catanzarese Gioacchino Lamanna, che rievoca la leggenda di un’apparizione di una signora, poi identificata con la Madonna, che donava alle persone povere del luogo. La struttura è a pianta rettangolare e a navata unica. Il fastigio seicentesco dell’altare, posto in fondo al presbiterio, è seicentesco ed è in marmi policromi, in pietra verde di Gimigliano ed è dotato di un portellino ottocentesco del tabernacolo, raffigurante il Buon Pastore, opera dell’argentiere napoletano Gennaro Iaccarino. Negli anni successivi vennero eseguiti lavori nell’interno con la realizzazione di una cantoria, in legno con intarsi pregevoli, dove venne posto un organo ottocentesco. Sull’altare maggiore, voluto da Don Camillo nel 1927, è posta la statua della Madonna con il Bambino del XVII secolo, incoronata con un diadema d’argento nel 1797. Nel 1991 l’Arcivescovo Mons. Cantisani la eresse a Santuario Mariano in perpetuum. I fedeli dopo 200 anni hanno donato le corone d’oro al Bambino e alla Madonna, opere del catanzarese Vincenzo Cosentino.
