
Riccio : "Una città che affonda tra degrado e disastri amministrativi, e loro pensano al Pride: uno schiaffo ai catanzaresi"
“Catanzaro è in ginocchio. Le strade sono in condizioni pietose, il porto è abbandonato, il ponte al Lido è fermo da anni, la città è svuotata, priva di prospettive e completamente disillusa da un’Amministrazione comunale che non è mai stata all’altezza. E mentre i cittadini lottano ogni giorno con disservizi e degrado, in Comune si organizzano conferenze stampa per lanciare un Pride nel 2026. È uno schiaffo alla città e un insulto all’intelligenza dei catanzaresi”.
Lo dichiara Eugenio Riccio, Capogruppo della Lega al Comune di Catanzaro, commentando duramente la presentazione dell’iniziativa “Road to Pride”, tenutasi oggi a Palazzo De Nobili alla presenza del Presidente del Consiglio comunale, di un assessore e di una consigliera comunale.
“Questa è un’Amministrazione che ha completamente perso il contatto con la realtà – prosegue Riccio –. Di fronte a una città immobile, dove anche le opere minime restano incompiute per anni, si decide di sostenere una manifestazione ideologica, inutile e provocatoria. Altro che diritto: siamo davanti all’ennesimo tentativo di inculcare nelle istituzioni il cosiddetto pensiero fluido, dove tutto è indistinto, confuso, destrutturato. Una deriva culturale che nulla ha a che fare con i problemi veri della città”.
Riccio sottolinea come questa iniziativa sia il riflesso di un vuoto amministrativo profondo:
“Il Pride, in questo contesto, diventa il simbolo di un’amministrazione che non sa più cosa proporre se non eventi caricati di ideologia, con l’intento di spostare l’attenzione dal disastro quotidiano. Non c’è visione, non c’è progetto, non c’è futuro: solo il tentativo di imporre una narrazione che non appartiene alla nostra comunità”.
E infine, l’avvertimento politico:
“Se questa trovata non verrà ritirata, saremo in piazza, insieme a quei cittadini che vogliono rispetto, serietà, buon senso e concretezza. Catanzaro non può essere trasformata nel palcoscenico di esperimenti culturali e sociali estranei alla sua identità. La città ha bisogno di lavoro, sicurezza, infrastrutture. Non di manifestazioni inutili figlie della propaganda ideologica di pochi”.